Mamme al Lavoro!

Questo post prende spunto da Mammafelice che scrive "Lettera Aperta al Ministro Gelmini".
E' da un po' che mi frullano in testa un po' di riflessioni a riguardo e nonostante la mia mancanza di iniziativa mediatica di questo ultimo periodo vorrei provare a mettere per iscritto i miei pensieri.

Tutto iniziò quando Rachida Dati (allora ministro francese) ricominciò a lavorare immediatamente dopo il parto della figlia Zohra suscitando parecchio sdegno. La donna politica francese evitò di esprimersi a riguardo, né per difendersi né per giudicare. Come invece ha fatto, la "nostra" Gelmini.

Sapete benissimo che scelta io abbia avuto la fortuna di fare nella gestione della mia vita-maternità e quindi potete dedurre che giudico molto importante la presenza della madre accanto ai figli.
Ma questo è come io intendo gestire la mia vita.

Credo, invece, che esistono donne molto forti, intraprendenti e ambiziose, oltre che capaci, che meritano di occupare posti importanti e di contribuire a governi altrimenti solamente maschili (con questi aggettivi non mi sto riferendo alla Gelmini...è un discorso generale...).

Ogni giorno ci lamentiamo perché alla donna sono negati posti di riguardo e di importanza strategica e quando una donna prende una decisione drastica per questi obiettivi ci scandalizziamo.

Una donna di potere avrà la possibilità di non fare altro che lavorare e guardare la propria figlia.
Non deve lavare, stirare, cucinare, fare la spesa, pensare alla gestione economica e probabilmente può anche scegliere di non fare acquisti perché c'è chi li fa per lei, probabilmente risparmia anche il tempo degli spostamenti perché tutto le viene recapitato a casa (compresi parrucchiere ed estetista).

E comunque questo è il prezzo da pagare se una donna vuole occupare alte cariche. E non sono convinta che i suoi figli crescano peggio di altri e nemmeno che debba essere costretta a non averne...

Esprimere giudizi e parlare a sproposito come ha fatto la Gelmini invece è un'altra cosa.
Anche se bisogna fare attenzione alle interviste perché non dicono mai la verità al 100% e vanno sempre prese con le pinze (a parte le mie...naturalmente...che sono pubblicate integralmente...).

Leggere un'intervista come questa lascia amarezza per la mancanza di rispetto verso chi è costretto dalle situazioni a non poter scegliere:

- Non poter tornare a lavorare perché non si possono lasciare i figli né ai nonni né ai nidi;
- Essere costrette a rientrare presto per non perdere il lavoro;
- Decidere di rinunciare al sacrosanto diritto della maternità facoltativa per problemi economici.

Portiamo rispetto, cara Gelmini, sia alle donne in carriera che rinunciano parzialmente ai figli per il lavoro che amano e che dà loro soddisfazione ma portiamo rispetto anche alle donne che rinunciano a questo lavoro perché credono che l'investimento migliore in questa società siano i bambini, ma portiamo soprattutto rispetto a chi ha un marito in cassa integrazione e deve andare a lavorare per poter mangiare e avere un tetto sulla testa.

Penso che la privilegiata sia lei, ministro Gelmini.

Commenti

  1. condivido a pieno tutto cio' che dici :-) buona settimana alchemilla

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  2. io sono così amareggiata che mi spariscono le parole.... a volte, raramente, sono totalmente sfiduciata nel futuro e seriamente preoccupata per il futuro in particolare quello dei miei figli, poi cerco dentro di me la fiducia nell'essere umano con tutta la sua umanità...

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  3. Condivido appieno ciò che dici, le scelte non vanno mai giudicate, soprattutto da un ministro della repubblica, il quale ha il compto di rappresentare tutta la popolazione, anche chi una scelta non se la può permettere!

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