Perché ?

Perché ci sono momenti in cui è meglio tacere ed altri in cui si dovrebbe invece parlare.
E a volte invertiamo la scelta.
E scarichiamo parole inutili che non verranno nemmeno ascoltate.
E chiudiamo la bocca invece di aprirla con la speranza di essere una luce in fondo al tunnel di qualcuno.

Perché la paura ci blocca.
Perché non vogliamo essere invadenti.
Perché non siamo nessuno.
Perché potremmo essere fraintesi.
Perché non vogliamo aggiungere dubbi oppure speranze.

Parlare ? Tacere ? Raccontare ? Nascondere ? Avvicinare ? Girare lo sguardo ?

Non so cosa fare.

Commenti

  1. quando si devono affrontare cosi' tanti dubbi sulle azioni da compiere la scelta piu' opportuna è quella di non fare nulla lasciando cosi' che il cuore si adoperi al posto del cervello...cio' che ne scaturisce è divino!

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  2. In genere ho notato che le parole migliori sono quelle che sgorgano dal silenzio.
    Silenzio dedicato a scendere nel proprio cuore per aprirlo all'altro.
    Cercare il bene dell'altro vuol dire anche dimenticare quello che noi pensiamo sia il bene per l'altro.

    Pace e benedizione
    Julo d.

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  3. Manifestare senza parlare la propria vicinanza e disponiblità?
    DaniVS

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  4. A volte è sufficente aspettare, guardare e lasciare che il tumulto che sta dentro di noi si depositi, dopo si vede tutto più chiaramente. In bocca al lupo!

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  5. Innanzitutto che belle le foto del post precedente! :-) e riguardo al fare congetture prima di dormire..nell'ultima settimana mi sono sempre addormentata tardissimo a forza di stare lì a pensare a lavori da inventare,strani progetti etc..sempre in cerca di lavoro e sempre più senza speranza!!riguardo a questo post..io tendo a non parlare,ma a volte intervenire non é un'invadenza,é un atto necessario,per mostrare la propria vicinanza,scrollare dall'apatia e dalla paura..

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  6. Tedenzialmente sono per il silenzio ... è molto più semplice e non da adito a fraintendimenti. Però a volte tacere non è la soluzione migliore.
    baci
    Monica

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  7. Grazie per la vostra sincera attenzione.

    In questo momento tacere mi sembra una "omissione di soccorso" mentre parlare mi sembra un gettare confusione dove si sta cercando rassegnazione.
    E chi sono io per impedire alle persone di rassegnarsi?
    Per creare speranze che poi potrebbero essere deluse per l'ennesima volta?

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  8. dalle tue parole mi sembra che tu ti attribuisca un enorme "potere" su chi dovrebbe illudersi...
    io sono sempre per il confronto e la condivisione.
    Mi piace ascoltare le opinioni e i pensieri altrui ma poi uso la mia testa e se mi illudo, sono io a farlo non è mica responsabilità di chi mi ha espresso il suo pensiero.

    Il silenzio in alcuni casi può essere molto più ambiguo, la chiarezza, a mio parere, è sempre la cosa migliore..
    ...naturalmente tutto ciò vale se la nostra opinione ci viene richiesta e non decidiamo a priori di imporla a chi non ne è interessato.

    un abbraccio solare
    StefiB

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  9. La Zambrano parla della parola che è "dialogo", cioà di quella parola che dice ma sa non essere invadente e cerca di aprire il dialogo. Non è facile dirti cosa fare, come non è mai facile prendere queste decisioni. Bisogna però rischiare, io credo. Ma mi sembrano tante belle parole che forse non ti servono a nulla.
    Un abbraccio
    Giulia

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  10. Parole che parlano di accoglienza e rispetto. Che male possono fare? Il silenzio può essere frainteso.

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  11. Ciao, innanzitutto complimenti per il blog. Davvero ben fatto!

    Mi ritrovo un po' in quello che hai scritto in questo tuo post.
    Secondo me tutto dipende da chi hai davanti. Se l'interlocutore merita davvero, allora non frenare le tue parole. Comunque sia, fidati del tuo cuore, sempre.

    http://ottorizzontale.blogspot.com/

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  12. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  13. Credo di aver fatto un mix dei consigli di Stefi giulia e palmy e di aver fatto anche un sogno...( e forse era il cuore di cui parlava Anna?) e di averci pensato tanto e tanto e tanto.

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