Carlo Levi e la questione meridionale

By Alchemilla


Mi ha colpito in modo particolare come Carlo Levi abbia preso profondamente a cuore la questione della miseria dei contadini.
Forse perché lo capisco. Dopo aver visitato Matera quest'estate ho iniziato una ricerca per capire i motivi di quelle condizioni di vita e il libro di Carlo Levi "Cristo si è fermato a Eboli" è stata una delle risposte più chiare e, a mio parere, lucide ed oggettive.
Prima di tutto il fatto che uno del nord, torinese, abituato alla bella vita e ad una città moderna e organizzata, abbia saputo immedesimarsi così intensamente con i contadini lucani è un punto a suo vantaggio contro certa politica.
Credo che questo testo sia estremamente attuale sull'argomento Stato Italiano e cittadini.
Nella mia visione utopica del mondo e di come governarlo mi avvicino molto all'idea di Carlo Levi nei capitoli finali.
Il fatto che, secondo lui, lo Stato di qualsiasi estrazione sia è comunque "sempre unitario, centralizzato e lontano" mi trova fermamente d'accordo.
E poi la sua lucida analisi delle difficoltà di incontro tra lo stato di Roma e i contadini lucani, dovuto secondo lui, ha tre ragioni.
La prima è la "difficoltà di coesistere di due civiltà diversissime, nessuna delle quali è in grado di assimilare l'altra".

E qui già si pone nella giusta luce perché non mette una civiltà su un piano superiore all'altra, sono semplicemente diverse ed ENTRAMBE non riescono a capire l'altra. 

Il secondo aspetto è quello economico, la miseria. Finché Roma impone di coltivare grano quando il grano qui non cresce...o di ammazzare le capre, quando sono le uniche che possono sopravvivere in una terra ostile...Si capisce che non c'è contatto con la realtà.

Quello sociale che mi ha stupito per le parole dure pronunciate con onestà, quell'onestà che merita rispetto perché non parla per paura o per ingraziarsi chi legge, ma per oggettiva valutazione dello stato delle cose.
"Il vero nemico" dice "è la piccola borghesia dei paesi. E' una classe degenerata , fisicamente e moralmente." "Finchè questa classe non sarà soppressa e sostituita non si potrà pensare di risolvere il problema meridionale".

Per arrivare poi al suggerimento che potrebbe contribuire a risolvere il problema dice "L'individuo non è un'entità chiusa, ma un rapporto, il luogo di tutti i rapporti." "Individuo e Stato coincidono nella loro essenza."

E quale è la strada? "La strada si chiama autonomia. Lo Stato non può essere che l'insieme di infinite autonomie, un'organica federazione".
"Ma l'autonomia del comune rurale non potrà esistere senza l'autonomia delle fabbriche, delle scuole, delle città, di tutte le forme di vita sociale."

E conclude "Questo è quello che ho appreso in un anno di vita sotterranea."

E' strano che io abbia trovato praticamente solo un riferimento a Carlo Levi da parte della Lega che, a suo dire, dovrebbe portare avanti un concetto simile...Non entrerei in merito...




Commenti

  1. Ma forse la Lega non sa neanche chi sia Levi, sai chi non è mai sceso al di sotto di Roma, non è commentabile. Comunque, questo dell'autonomia è un argomento molto bello e difficile. Volevo solo specificare, che ora nei sassi non ci vivono più i contadini, anzi. Dal tuo post non si desumeva e quando si parla di Levi, si corre sempre il rischio di credere che quelle siano le condizioni attuali. Baci baci. Non vedo l'ora di vedere altre foto.

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  2. Alchemilla...sono contento che tu ti sia dedicato a levi..vedo che hai letto bene il libro ...io l ho studiato per l università ..ti volevo suggerire l uva puttanella e contadini del sud di rocco scotellarosempre se tu non lo abbia già letto ...per quanto riguarda Giulia volevo dirtiche hai ragione che i contadini nn vivono nelle pietre ma ancora aimé si vive al sud non tanto lontano da ciò che scriveva levi fidati..

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  3. Grazie per la segnalazione! Li ho subito messi nella lista dei desideri e ordinati in biblioteca!
    Per quanto riguarda la vita del sud Giulia ne sa qualcosa perché è proprio lucana, forse ci saranno ancora casi limite (come del resto al nord) ma in generale siamo lontani anni luce da quei tempi, no?

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