Dislessia

Una gemma preziosa, pronta a sbocciare: questo sei, figlia mia
Oggi è arrivato finalmente il giorno dell'ufficialità. Ci sono voluti sei mesi a causa di "alcuni disguidi" dell'ASL, nonostante fossimo già in gravissimo ritardo, perché il destino mi accomuna alla carissima Dani (Verde Salvia) che ne ha appena parlato. Anche io, come lei, non ho voluto affrontare qui l'argomento prima dell'ufficialità.
Mia figlia che ha compiuto già da qualche mese i dodici anni ed è in seconda media è stata finalmente riconosciuta dislessica e discalculica.
Abbiamo passato cinque anni terribili alla scuola elementare (e ne ho parlato a volte anche qui), mia figlia si è sentita ripetere continuamente di essere lazzarona e di impegnarsi poco e adesso sappiamo il perché, con un terribile ritardo e grazie alla sua professoressa di italiano che ha preferito togliersi il dubbio per non infierire ulteriormente su di lei (e che la sta aiutando attivamente già dallo scorso anno)...
Io continuo a fare "mea culpa" ma non voglio piangermi addosso, né fossilizzarmi nel passato. Preferisco guardare avanti, o meglio guardare al presente, e vedere questa diagnosi come un passo molto positivo per la vita scolastica, e forse la vita in generale, di mia figlia che è intelligente e capace e se ce l'ha fatta ad arrivare fino qui, riuscirà ancora meglio da qui in avanti.

Vorrei dire che la mia prima impressione è che il genitore abbia un'importanza fondamentale in questo cammino e, secondo me, forse anche troppa. 
Come fanno a lasciare nelle mie mani il lavoro a casa di mia figlia senza verificare se sono in grado di farlo?

Mi assale lo sconforto per questa ragione: si buttano nella spazzatura tantissimi soldi (che forse non riusciamo nemmeno ad immaginare), se ne regalano altrettanti a persone incapaci e inoperose e  non si hanno soldi per sostenere le famiglie in tutti quegli ambiti (la dislessia è solo uno e forse uno dei meno gravi) in cui ci sarebbe bisogno di persone che aiutano la famiglia, i ragazzi e la scuola. E si avrebbe così l'opportunità di creare posti di lavoro (e di un lavoro utile, di soddisfazione e umano...) investendo sulla famiglia e soprattutto sui ragazzi che sono il nostro bene più prezioso...
Sarà per questo che ho questo nodo allo stomaco?

Commenti

  1. Ciao Alchemilla,
    proprio mercoledì ho avuto un interessante colloquio con lo psicologo dello sportello di ascolto aperto alla scuola di Matilde, sull'argomento D.S.A e il ruolo dei genitori e della famiglia in questo caso.
    La cosa fondamentale da portare avanti è la collaborazione tra docenti e genitori, collaborazione che si concretizza in un percorso da fare insieme, confrontandosi su quelle che sono le metodologie da applicare per garantire un percorso di studi sereno e proficuo ( dal punto di vista dell'apprendimento, non dei voti), metodologie che possono cambiare nel corso del tempo. E' un lavoro che prevede quindi tanti colloqui e tanto scambio.
    Una volta individuato ciò che deve essere fatto anche il lavoro a casa risulta più semplice sia per i nostri figli che per i genitori.
    Devo dirti di aspettarti anche una reazione negativa da parte di tua figlia nel senso che non è da escludere un atteggiamento del "voglio comunque riuscire da sola, in fondo ci sono riuscita fin adesso!".
    Allora sfoderando tutta la pazienza che solo un genitore può avere, bisognerà spiegare che tutto quello che viene fatto non è per sminuire le sue capacità (che sono tante), ma per rendere il suo lavoro scolastico meno faticoso e può essere una forma di attenzione nei confronti del suo cervello che fatica il triplo di quello dei suoi compagni.
    Spero di averti aiutato.
    So che i primi tempi si può essere confusi e spaventati.
    Ma i blog servono anche a sfogarsi e trovare delle spalle virtuali su cui appoggiarsi.
    Un abbraccio grande grande a tutti voi.
    Catia

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  2. le madri hanno dei doni particolari che nessun medico può raggiungere... sono sicura che lei ha bisogno di te più di ogni altra cosa...... insieme ce la farete..... un abbraccione al tuo bocciolo di donna

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  3. Perdonami, ma io un piccolo disappunto nei confronti della scuola ce l'ho. Come è possibile che in 3 anni di scuola materna, 5 di elementari e 2 di medie nessun insegnante si sia reso conto che un ragazzo non è fanullone ma semplicemente apprende in modo diverso rispetto alla maggioranza della classe??
    Raccolgo il tuo pensiero positivo e la tua serenità ... sicuramente troverete un modo per alleviare le fatiche dello studio alla tua ragazza, e anche lei scoprirà nuovi orizzonti. Un abbraccio

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  4. guardare indietro non serve più, ma denunciare la poca professionalità degli insegnanti incontrati fin qui forse può dare un segno. questo è un punto di svolta per affrontare lo studio e la fatica in modo diverdo, con strumenti opportuni convinti delle proprie capacità. si aprirà un mondo davanti a tua figlia e lei saprà esplorarlo a modo suo.SEI UNA GRANDE.

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    1. Sì, hai ragione perché può essere utile ad altri, comunque ti voglio bene!

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  5. Mia cara, i figli sono tutti diversi tra loro, ognuno è un dono del destino e nessuna classificazione medica potrà mai definire che genere di dono è la loro presenza nella nostra vita e qual è il cammino che sono destinati a compiere. Credimi, fai bene a cercare di alleviarle il lavoro scolastico, ma la cosa più importante per un bambino è che non abbia etichette addosso di alcun tipo. Lei sarà se stessa, bella e brava così com'è, discalculia e dislessia (che strani nomi diamo alle cose) o no. Ti abbraccio.

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  6. Carissima come ti capisco mio figlio ha 15 anni ed io ho combattuto dalla terza elementare alla prima media, che poi gli ho fatto ripetere. è inutile buttare i soldi, io insegno e nella mia scuola abbiamo fatto anche un corso. ma la maggior parte delle colleghe pensava che sarebbero arrivate le schede per fare prima. adesso tua figlia non si sentirà più diversa ma sarà cosciente che lei ha comunque una marcia in più come tutti i dislessici. vedrai che camminerà a testa alta e spesso alle interrogazioni risponderà meglio dei suoi compagni "n in bocca al lupo Emilia Napoliormali"

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  7. credo che tu stia gestendo la situazione nel miglior modo possibile, le tue parole piene di amore e serenità ne sono la prova. saprai già che c'è l'associazione italiana dislessia (aiditalia) che può essere d'aiuto per un orientamento nei metodi utilizzabili... purtroppo capita molto spesso che la dislessia venga riconosciuta tardi, non riesco a capire come non venga contemplata dagli insegnanti come possibilità quando ci sono difficoltà nello studio, in ogni caso siete in gamba e avete l'appoggio di una professoressa, che è già qualcosa. un abbraccio, a te e al fiorellino che sta per sbocciare ;)

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    1. Sì, sono già al lavoro tra siti e programmi disponibili...Quanta roba!!!
      Grazie!

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  8. Ho l'impressione che nell'ambito scolastico ci sia troppa ignoranza in merito. Mio figlio più grande è in terza elementare. Ho avuto molti problemi con lui all'inizio. E' un bambino intelligente che ha sempre avuto passione per la matematica e ha imparato a leggere facilmente....quindi verrebbe da pensare che non ha alcun problema di dislessia o discalculia...ma ha problemi nello scrivere. Pensavo si trattasse di disgrafia e mi sono un pochino documentata in rete. Per farti un esempio, lui ancora adesso spesso si perde qualche vocale scrivendo...a volte scrive due volte la stessa parola. La disgrafia è una cosa diversa. Pare che il bambino confonda proprio le lettere (almeno da quel che ho letto al riguardo). Mio figlio fa fatica a concentrarsi nello scrivere. Per assurdo, fa più errori se gli dici di copiare una cosa...quindi più errori nella bella che nella brutta! Devo dire che in tre anni è andato migliorando, ma ho penato tanto, e psicologicamente per il bambino è molto frustrante vedere che quella che per lui è una salita, per altri coetanei è una pianura se non una comoda discesa! Le maestre non mi hanno mai fatto notare più di tanto il problema, a parte dire che il bambino è ancora poco curato e disordinato...come se non capissero che forse c'è bisogno di qualche esercizio specifico per aiutarlo. Sua sorella, due anni più piccola, scrive ordinatissima, non fa errori grammaticali a meno che proprio non sappia la regola...e lui invece, a causa di questa "distrazione" fa errori stupidi come la minuscola ad inizio frase! E' ovvio che errori così non sono dovuti a stupidità ma ad una "pigrizia mentale" che io da genitore a volte non so proprio come prendere! Arrabbiarti fai peggio, ma non sai come aiutarlo! :/
    Meno male che hai trovato una professoressa disposta a mettere in chiaro la situazione di tua figlia! Dovrebbero fare delle indagini più accurate nei primi anni della scuola elementare...forse così si eviterebbe di vivere la scuola in maniera tanto frustrante!

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  9. Penso agli anni in cui ti sei sentita impotente di fronte alle difficoltà di tua figlia, immagino anche il suo disagio e mi fa amarezza pensare che soltanto una professoressa si sia accorta di questo problema (e grazie al cielo), hai ragione, ci vorrebbe anche un aiuto ed un supporto... però, anche se la strada non è facile, adesso hai una risposta hai tuoi dubbi, sei una persona in gamba e saprai aiutare la tua bimba, so che è facile dare consigli quando non ci si trova in una specifica situazione... quindi mi limito a fare gli auguri a te e alla tua meravigliosa bambina!
    A presto

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  10. Mi dispiace, Alchemilla, anche se da quello che capisco (non avendo esperienza in merito) il fatto di aver focalizzato il problema aiuterà molto sia voi che vostra figlia. In bocca al lupo e un abbraccio grande a tutte e due.

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    1. Sì, è proprio così. Alla fine non è stata una brutta notizia ma abbiamo solo dato un nome ad un disagio che può essere solo un passo positivo!!!

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  11. Ciao Alchemilla, sono passata dal tuo blog dopo un po' di tempo ed ho trovato questo agomento che anche noi abbiamo vissuto con mio figlio Lorenzo, oggi ventisettenne. Non era dislessico, ma disgrafico e in conseguenza la discalculia e la disortografia hanno compromesso tutto il percorso scolastico. Siamo stati noi familiari ad intervenire ( anni 90), senza dubbio mi ha aiutato la mia esperienza di insegnante, ma con la scuola sono state battaglie su cui non mi dilungo. Adesso Lorenzo, grande lettore di vari generi di letteratura, è un adulto mediamente alfabetizzato, che si muove con consapevolezza nel mondo delle relazioni e del lavoro e che ha sviluppato un forte senso dei valori, un giovane adulto che guarda al suo passato di scolaro con sofferenza, ma che vive un presente pieno e positivo. Auguro alla tua bimba e tutti i ragazzi in difficoltà un percorso di piena realizzazione nella scuola e nella vita.

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    1. Sono felice per vostro figlio e vi ammiro per il vostro coraggio, perché nel 1990 non avrete trovato molti insegnanti che conoscessero il problema!
      Per fortuna mia figlia da quando è alle medie è serena e positiva, nonostante le fatiche e i risultati altalenanti!
      Da questo punto di vista ha un bel carattere!

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  12. cara,sono mesi che non leggo il tuo blog, perchè causa trasloco e ralativi lavori in casa sono da mia madre da un po' senza connessione internet.Oggi mi stavo facendo una scorpacciata a ritroso dei tuoi post e ho letto questo....Rebecca è stata riconosciuta disprassica dopo mie insistenze per farla valutare(alla fine ho fatto da sola)E' una cosa lieve per fortuna.Capisco lo tuo scoramento e condivido le tue riflessioni sul ruolo della scuola.Fai bene a essere positiva e se è vero che la scuola ci lascia spesso soli, meno male che lei ha una mamma grintosa e attenta come te.
    Ci si rivede da queste parti?

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