Essere dislessico

La dislessia, discalculia, disortografia e disgrafia sono disturbi SPECIFICI dell'apprendimento.
Per specifico s'intende che il disturbo è SOLO in quell'ambito.
Quindi i bambini/ragazzi/adulti con DSA sono persone intelligenti e in grado di condurre una vita serena e soddisfacente come tutti gli altri.
Ci sono meccanismi che per un dsa non sono automatici. Quello che per altri è possibile fare senza prestare attenzione, perché meccanizzato, per loro richiede un dispendio di energia.
Per questo hanno prestazioni altalenanti, perché dipende con quanta energia, con quanto tempo e con quale situazione emotiva affrontano quel determinato compito.

Dobbiamo metterci in testa (e non è facile) che sono veramente in difficoltà, non è furbizia.
Ci possono mettere impegno, volontà e motivazione ma i risultati tardano ad arrivare.
Spesso si crea un senso di fallimento, di inferiorità e le difficoltà aumentano sempre di più. Il lessico rischia di impoverirsi, nei temi, per esempio, vanno al risparmio perché sprecando tanta energia e concentrazione per controllare la forma non ne resta per dedicarsi alla sostanza. 
C'è anche una difficoltà di recupero lessicale che andrebbe tenuta presente durante le interrogazioni quando le parole, pur conoscendole, non riescono proprio a "tirarle fuori", non arriva la parola giusta al momento giusto.
Non tutti hanno le stesse difficoltà, ci possono essere particolari difficoltà di memoria, di attenzione e di gestione del tempo, ma può essere che il bambino abbia trovato con gli anni le proprie strategie per ovviare a qualcuna di queste difficoltà.

Se i DSA sono scoperti durante le scuole elementari è più facile aiutare i bambini e chiedere la collaborazione degli insegnanti.
I genitori potranno leggere al figlio libri di intrattenimento che lo aiuteranno ad amare la lettura e ad arricchire il lessico, gli insegnanti potranno alleggerire i compiti a casa e cercare il metodo giusto per lui.
Si potranno lasciare le dita nei calcoli, perché è un modo per crearsi uno schema mentale che aiuti a risolvere le operazioni. 
Si insegneranno con pazienza le mappe e gli schemi che saranno un buon supporto nello studio, che impareranno a fare da soli,  e che potranno anche essere lasciati durante un'interrogazione, perché non è con uno schema davanti che un bambino che non ha studiato riesce a ripetere correttamente la lezione.

Possiamo aiutare anche i nostri figli, o i nostri alunni, ad accettare la dsa, accettando le loro difficoltà, comprendendoli.
Possono essere utili due testi. Per i bambini delle elementari "Il mago delle formiche giganti", mentre per i ragazzi più grandi c'è "Demone bianco" di Giacomo Cutrera che racconta la sua esperienza con la dsa e che è scaricabile gratuitamente, per suo volere. C'è anche l'audiobook.

Libro parlato Lions è invece un sito molto prezioso, nato per i non vendenti, che è fornitissimo di titoli di libri letti da volontari e disponibili per chi ha difficoltà a leggere. Veramente un lavoro encomiabile!

Commenti

  1. come mamma di una bambina con dsa ti dico grazie perchè l'informazione non è mai abbastanza!

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    1. Il mio obiettivo è quello di diffondere il più possibile, spero di evitare a qualcuno la fatica e la sofferenza di mia figlia (e mia) di averlo scoperto solo in seconda media!!!

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    2. Cavoli! In questo hanno colpa le maestre che spesso ignorano.
      Noi lo abbiamo scoperto in terza elementare e grazie alla maestra. Anche io dovrei iniziare a parlarne nel mio angoletto perchè è importante parlarne.

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    3. Sono contenta per tua figlia perché avrà un percorso scolastico più sereno!
      Sì, dai parlane! Tu sei molto seguita e credo che raggiungerai sicuramente qualcuno che ignora questa cosa!

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    4. Pensa che ad un compagno di mio figlio è stata certifica la dislessia e la disgrafia solo in terza liceo. Aveva fatto un test in prima media con una logopedista ma era risultato negativo. Solo dopo un recente test di diversi mesi da un neurologo hanno capito il suo problema. Ora ha un programma e un metodo personalizzato e va molto meglio. Potevano risparmiargli una bocciatura e tante sofferenze.

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    5. Povero...ma nemmeno la disgrafia avevano capito? Pensa quante sofferenze e umiliazioni! Per fortuna questa materia è sempre più studiata e forse tra qualche anno si riuscirà a diagnosticare tutti in tempo utile per permettere loro di avere una vita scolastica serena!

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  2. Ho seguito un ragazzino dsa nei compiti per parecchio tempo e per me è stata un'esperienza molto bella...ogni suo successo a scuola era per me fonte di grande gioia. Questi ragazzi hanno bisogno di molto incoraggiamento e fiducia, cosa che purtroppo alcuni insegnanti ignorano, peggiorando la situazione e il disagio...

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    1. Credo che l'ignoranza (con accezione letterale e non negativa) sia proprio il problema principale dei DSA.

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