Come le mosche d'autunno - Il ballo di Irène Némirovsky


Irène Némirovsky con "Come le mosche d'autunno" in sole cinquanta pagine racconta la vita di una famiglia russa, scappata dalla rivoluzione, vista con gli occhi buoni di Tatjana la governante che è in quella casa da più di cinquant'anni. In così poche pagine l'autrice riesce a trasmettere un'angoscia e un dispiacere per la povera donna che tutti trattano male anche se ha dato la vita per loro. Parte piano, descrivendo ogni attimo e poi accelera e poi frena e di nuovo aumenta la velocità del racconto. Per questo anche se breve è una lettura intensa e cupa, come le case parigine in cui la famiglia è costretta a vivere dopo aver abbandonato proprietà e ricchezze in Russia. Le parole che seguono descrivono perfettamente la situazione della famiglia Karin.
"Andavano avanti e indietro, da un muro all'altro, in silenzio, come le mosche d'autunno, quando passati il caldo, la luce e l'estate, volano a fatica, stanche e irritate, sui vetri, trascinando le loro ali morte."

"Il ballo"

Quanto è crudele questa storia? Una mamma egoista e insopportabile, infantile e spietata con la figlia che si vendicherà in modo davvero duro. Non ho mai provato sete di vendetta ma non so se sarei capace di essere così terribile verso chi mi ha fatto del male. Certo Antoinette, la figlia, è da comprendere, in un'età difficile come l'adolescenza con una madre così, però...
Un racconto che si legge volentieri e che, a suo modo, intriga.


Titoli originali: Les Mouches d'automne (1931); Le Bal (1930), traduzione di Alessandra Di Lernia

LeggiAmo 2013
Sezione ALFABETO

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