Figli tanto per provare...

"Mi interessa, perciò lo avrò questo bambino! 
Avevo voglia di vedere come avrei reagito a questa esperienza. In ogni caso vediamo cosa succede, sussurrai dentro di me..."

Queste parole sono tratte da un racconto inserito ne "Il corpo sa tutto" di Banana Yoshimoto e mi hanno fatto venire i brividi.
Non sono in grado di fare un'analisi sociologica e storica globale, semplicemente mi spaventa questo modo di pensare: il figlio per provare, il figlio per mettersi alla prova, il figlio perché è interessante, il figlio come diversivo, il figlio per movimentare la vita, il figlio per gioco.

E quando hai provato e hai capito che non ti piace fare il genitore? E quando ti sei messo alla prova e adesso vuoi un'altra esperienza? E quando non è più così interessante ma impegnativo, a volte noioso? E quando hai bisogno di un altro diversivo? E quando la vita te la movimenta troppo e preferivi quella di prima? E quando il gioco ti stanca?

Una donna, dopo un paio d'anni di separazione, dice al marito:"Adesso io sono stanca di fare la mamma, vado a vivere con i miei genitori e ai figli ci pensi tu, così io mi godo la vita e mi faccio mantenere dai miei!"

Un uomo lascia la moglie e i tre figli "perché questo genere di vita non fa per lui".

I figli succhiano energie, tempo, risorse, non li puoi mai spegnere e mettere in un cassetto, ci sono sempre,  hanno bisogno sempre. Sono anche noiosi, ipercritici, pretenziosi e assillanti.

Quello che vedo sono figli di genitori che hanno tanta paura di perderli ma poca voglia di averli accanto.

E io continuo a ripetere, in totale controtendenza, non fate figli, non è obbligatorio!

Commenti

  1. Che non sia obbligatorio è vero... e hai ragione, i figli devono farli chi ha la vocazione al sacrificio, senò è meglio lasciar perdere!!!
    Un bacio
    Francesca

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  2. i figli sono frecce vive scoccate in avanti ma anche prolungamenti di sè...io se mi guardo intorno vedo un sacco di genitori stressati dall'esperienza e quindi dico se non ce la fate,non fateli.

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  3. Caspita mi hai toccata nel vivo! Io sono stata sempre molto combattuta, da una parte il desiderio è stato forte e dall'altra guardo le famiglie con figli e quelle dove c'è realmente armonia sono davvero pochissime!
    Infatti ad oggi figli non ne ho, di sicuro è vero che il corpo sa tutto...
    Grazie! Un abbraccio, Flora

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    1. Grazie Flora per il tuo intervento. Il corpo sa tutto, dovremmo imparare ad ascoltarlo...

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  4. In effetti è davvero forte come affermazione. Forse frutto anche di una cultura diversa, meno "famiglia" della nostra, decisamente "mentale" che umanista (non so se rendo l'idea del mio pensiero).
    Indipendentemente dalla vocazione si dovrebbe pensare che questo essere umano, respirante, vivente, dipenderà da te per qualche tempo. Quindi si dovrebbe pensare con rispetto a questo "impegno". Se non per affetto e vocazione per serietà! Se sul lavoro prendi un impegno lo porti a termine; se prendi un impegno con un amico fai di tutto per rispettarlo. E allora se non hai la vocazione, ma pensi di "provare" (parola davvero forte riguardo ad un essere vivente) devi considerarlo un impegno. Ovviamente come tutti gli impegno è faticoso a volte mantenerlo. Nessuno lo mette in dubbio. Immagino (non ho figli, ma non per scelta) che però sia anche una fatica che - a volte - (non sempre onestamente) ripaga.
    E cmq a me Banana Yashimoto non piace :-)
    A presto
    Monica

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    1. Sì Monica, una fatica che ripaga ma bisogna essere appunto disposti a fare questa fatica.
      Discorso difficile......

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  5. Mia mamma dice che se ragioniamo così avremmo un mondo senza bambini e sarebbe davvero brutto...

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